Ultimamente anche nel nostro Paese le e-bike, meglio conosciute come bici elettriche o bici con pedalata assistita, hanno trovato l’approvazione di molti persone che le hanno acquistate e che le stanno usando nella loro quotidianità.
Se in linea generale, più o meno tutti sappiamo di cosa si tratta, nello specifico e, nella distinzione dei tipi di bicicletta elettrica, forse le cose non sono effettivamente così chiare. Di seguito facciamo una panoramica delle principali caratteristiche di una bici elettrica e di come in generale funziona, al fine di poter fornire maggiori informazioni e offrire una guida all’acquisto consapevole di una buona bici elettrica, durante l’acquisto è infatti importante scegliere la bici elettrica più adeguata alle proprie necessità, ad esempio, su Overly negozio online di elettrodomestici potrete trovare diversi tipi di biciclette elettriche e decidere quale sia il modello più adatto a voi.
Bici elettrica: come funziona?
Nell’immaginario collettivo una bici elettrica funziona come se fosse un elettrodomestico, ossia si pigia un pulsante che aziona la propulsione di un motore, appunto elettrico, e la bici si muove senza che noi versiamo una sola goccia di sudore. Non è proprio così. La normativa europea 2002/23 CE definisce la bicicletta elettrica un mezzo provvisto di motore azionato da pedali.
Dobbiamo però considerare che il motore ha una funzione ausiliare con un limite di 25 km/h, superati i quali, viene automaticamente disattivato e la propulsione diviene completamente a carico del ciclista.
In ogni caso è difficile che si riesca a superare questa velocità, poiché le caratteristiche strutturali e in particolare il peso (18 – 20 kg), non consente ad un ciclista amatoriale di spingere la bici oltre questa velocità.
Sempre la normativa dà indicazioni per quanto riguarda la potenza che non dovrebbe superare i 250 Watt, anche se si tratta di un indicazione nominale poiché il picco massimale può essere superiore. Inoltre le biciclette con pedalata assistita devono obbligatoriamente disporre di un sensore denominato “di coppia” che interrompe la propulsione elettrica quando si smette di pedalare.
Insomma, la bici elettrica non è un surrogato di un motorino. È indispensabile pedalare perché sia possibile usufruire dell’assistenza del motore con i limiti sopra indicati.
Va però sottolineato che la velocità non è l’aspetto principale per la quale si sceglie una bicicletta elettrica, ma per la comodità e l’opportunità di passeggiare con un minimo sforzo muscolare.
Nonostante queste chiare indicazioni normative, il mercato si è spinto oltre proponendo modelli di bici elettriche che garantiscono prestazioni maggiori, le Speed Pedelec, che però non è consentito usarle in tutta l’Unione Europea sulle pubbliche strada previo adempimento di tutti gli obblighi di legge previsti per i ciclomotori.
Quindi: pagamento delle tasse di motorizzazione, targa, assicurazione, specchietti retrovisori e l’obbligo di uso del casco protettivo. Questa è anche la ragione per la quale l’offerta di questa tipologia di bici elettriche, rispetto ad un primo momento, è stata limitata a pochi modelli.
Caratteristiche del motore
La maggio parte delle bici elettriche attualmente prodotte possiedono un motore ubicato al centro della bici per una questione di equilibratura dei pesi, in maniera tale che il baricentro sia tale da garantire la guidabilità ottimale del mezzo.
Questo accorgimento tecnico inoltre garantisce la massima efficienza del motore stesso e permette al costruttore di non intervenire sull’interasse della bici così da non dover modificare l’aspetto estetico tipico delle biciclette tradizionali.
Questa soluzione si ripercuote sull’esperienza di guida che rimane inalterato. Bisogna comunque dire che oggi anche i motori con dislocazione sui mozzi, conservano standard di qualità elevati per quanto la bici nel suo insieme risulta essere più scomoda, sia dal punto di vista della guidabilità, sia per quanto riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Le ragioni di questa pecca in questi modelli sono da ricondurre al fatto che il baricentro è tutto spostato verso la parte anteriore o posteriore, a secondo dei casi.
Autonomia della batteria
In questo paragrafo entriamo in merito a quello che probabilmente rappresenta il cuore di una bici elettrica: la batteria e l’autonomia.
Diciamo subito che la bici elettrica si ricarica pedalando, ma ovviamente dispone anche di ingressi per la ricarica presso un punto di fornitura di energia elettrica.
Principalmente i modelli di bici elettriche attualmente sul mercato utilizzano batterie a gli ioni di litio ovviamente ricaricabili. La potenza nominale varia a seconda dei tipi di bici elettrica, generalmente garantiscono da un minimo di 300 a un massimo di 500 W/h.
Anche per quanto riguarda l’autonomia non ci sono parametri fissi poiché ogni bici, sia per quanto riguarda il modello e quindi le caratteristiche del mezzo in sé, sia per quanto riguarda le modalità di utilizzo, garantisce un’autonomia diversa.
Un valore indicativo valido è compreso tra i 30 i 90 km circa per questo tipo di batteria.
La batteria di una bici elettrica è composta da un accumulatore e da un batery manager che consente di monitorare tutte i livelli della batteria, sia in fase di ricarica che quando la si sta usando per sapere sempre di quanta autonomia si dispone. Inoltre i modelli più avanzati consentono anche di registrare dati relativi alla temperatura ambientale e all’umidità dell’aria e in generale lo stato di salute della batteria. Funzione molto utile per evitare surriscaldamenti e conseguenti blocchi del motore. Si tratta di un sistema che ottimizza l’uso della batteria per quanto riguarda la durata e che ne garantisce un lungo ciclo di vita.