Impianto ad Aria compressa: raggiugere l’efficienza energetica

Sono diversi gli anni in cui le aziende cercano di trovare soluzioni che consentono di ottimizzare le proprie risorse economiche prestando attenzione al piano ambientale e delle proprie politiche aziendali.

Quando si parla del tema efficienza negli impianti ad aria compressa sono 3 i principali aspetti da considerare, vediamolo insieme!

Impianto ad aria compressa: l’analisi energica è fondamentale

L’efficienza energetica, consenteo di ridurre i consumi, è equiparabile a una fonte rinnovabile, in quanto tutto ciò che non si consuma non si produce.

Analizzare periodicamente i consumi aziendali tramite un audit energetico e tenendo in considerazione le linee guida descritte nell’ISO 110011, questa pratica aiuta l’azienda a supportare decisioni ed investimenti.

Solo avendo ben chiara la situazione inziale è possibile intervenire in maniera efficiente e mirata ottimizzando i propri impianti ad aria compressa.

Questo strumento permette di installare in modo temporaneo alcuni strumenti per la misurazione che riescono con facilità a rilevare gli assorbimenti in termini di corrente e potenza.

 

Impianto ad aria compressa: i compressori ad alta efficienza energetica

Una volta che i consumi aziendali sono ben noti è necessario installare compressori ad aria compressa di ultima generazione, ottimizzati e dotati di motori ad alta efficienza.

Con questa installazione viene garantita l’ottimizzazione del sistema, garantendo sempre:

  • continuità alle utenze grazie ad una scorta sempre aggiornata e adeguata;

 

  • il minimo assorbimento elettrico nel variare consumi, in grado di ridurre le perdite a vuoto ed evitando lo spegnimento e l’accensione del macchinario in modo ripetuto;
  • Una gestione completa da parte di un supervisore che contribuisce ad un utilizzo omogeneo dei compressori ad aria compressa facendo lavorare i macchinari tenendo in considerazione il profilo dei consumi!

Impianto distribuzione aria compressa per migliorare l’efficienza energetica

Avere un impianto di distribuzione inefficiente per l’aria compressa porta in modo definitivo un aumento dei consumi dell’energia elettrica, causando una diminuzione del ciclo di produttività portando un netto peggioramento delle prestazioni.

Nel caso in cui le tubature siano più vecchie di 5 anni le perdite stimate sono attorno ad un 25%, ma nonostante questo molti impianti ad aria compressa sono ancora troppo poco reattivi nell’implementazione di un miglioramento strutturale ed energico.

Come capire se il tuo impianto di distribuzione di aria compressa è efficiente? Vediamo insieme cosa è possibile fare e a cosa bisogna prestare particolare attenzione:

  1. Perdite dalle tubazioni
  2. L’abbassamento di pressione tra il punto di utilizzo dell’aria ed il compressore
  3. Qual ora l’impianto non fosse un essiccatore controllare la separazione della condensa

Per progettare in maniera consona un impianto di distribuzione dell’aria compressa bisogna tenere in considerazione: le dimensioni del tubo, la velocità di attraversamento dell’aria e la sezione dei materiali nella parte umida.

Spostiamo ora l’attenzione alla scelta dei materiali, in generale è consigliabile scegliere un sistema di distribuzione dell’aria leggero che abbia la possibilità di essere modulato e successivamente ridimensionato nel momento del bisogno.

Fare questa scelta incide sulla perdita del carico lungo il sistema che possono portare ad un incremento del 6% del consumo complessivo.

 

È necessario riuscire a garantire un adeguato raffreddamento dell’impianto di distribuzione dell’aria potendo sfruttare per la maggior parte il residuo dei compressori, se l’aria calda viene canalizzata in maniera idonea senza l’aggiunta di ventole addizionali è possibile garantire la portata di aria sia per il raffreddamento che nelle utenze.

È interessante come ci sia anche la possibilità di riuscire a recuperare della potenza termica che viene generata dal compressore tramite l’uso di uno scambiatore di calore, calore dell’acqua da usare, il raffreddamento dell’olio, il lubrificante e tra gli esempi possibili da fare utilizzare l’acqua sanitaria nell’impianto riuscendo in questo modo a ridurre ulteriormente il consumo combustibile della caldaia.