Mai come in questo periodo storico, contraddistinto dall’evoluzione continua della tecnologia e dall’innovazione dei processi produttivi, è diventato importante per le aziende poter contare su personale qualificato e sempre aggiornato.
La formazione aziendale si pone, quindi, come la più grande soluzione per restare competitivi sul mercato e per restare al passo con un mondo sempre più veloce e globalizzato.
Proprio a causa delle tante novità che si affacciano ogni giorno sul mondo del lavoro, e per gli altri motivi che vedremo di seguito, non sempre la formazione può essere affidata al personale interno.
Ed è qui che entra in scena la protagonista di questo articolo, ovvero la formazione esterna.
Formazione aziendale continua: perché è importante
A differenza del passato, quando la formazione era ad appannaggio quasi esclusivo dei neoassunti, adesso si parla sempre più spesso di formazione continua.
Questo perché le aziende, per restare competitive e affrontare le sfide del futuro, hanno bisogno di aggiornare anche i collaboratori più anziani sulle nuove tecnologie e sulle innovazioni del mondo del lavoro.
Apprendere nuove competenze per i dipendenti è essenziale per sentirsi integrati e coinvolti, oltre che per arricchire il proprio bagaglio personale di conoscenze (da sfruttare eventualmente anche in futuro per migliorare la propria posizione lavorativa).
Formazione esterna: quando è utile
In molti casi le aziende decidono di rivolgersi a un consulente esterno, cliccando ad esempio al seguente link https://dikton.it/consulenza-hr/, per formare il proprio personale su una determinata materia. Questa scelta può essere dovuta a una serie di motivi.
Ad esempio, se l’obiettivo è di istruire qualcuno che è stato appena assunto, non sempre i dipendenti più esperti non sono in grado di saperlo trasmettere agli altri.
Questo perché a volte non dispongono di una buona dialettica o, più semplicemente, della pazienza necessaria per seguire passo passo la crescita di un giovane collega.
Altre volte, le aziende non hanno scelta e sono costrette a richiedere la consulenza di professionisti esterni, per il semplice fatto di non avere abbastanza personale da impiegare in questa attività.
Pensiamo, ad esempio, a una piccola azienda che non può permettersi di togliere persone dal processo produttivo per formare i colleghi. Il caso opposto è invece quello delle grandi aziende che hanno poche persone di fiducia a cui affidare la formazione di gruppi numerosi di lavoratori.
La soluzione di quest’ultimo caso? Chiamare formatori esterni per alleggerire il carico di lavoro e di responsabilità di quelli interni.
Vantaggi della formazione esterna
Nonostante la formazione esterna comporti costi maggiori per le aziende rispetto a quella interna, ci sono dei notevoli vantaggi per le imprese che decidono di intraprendere questa strada.
Il più importante è che avvalersi di un formatore esterno permette di poter vedere le attività che si fanno tutti i giorni, e che spesso si danno per scontate, sotto un altro punto di vista. Esattamente come accade a livello personale, anche da un punto di vista lavorativo ciò porta certamente a migliorarsi e ad analizzare (sempre in maniera positiva) quanto si fa quotidianamente al fine di trovare magari dei modi alternativi e più proficui.
Gli altri vantaggi sono quelli già accennati precedentemente. Un professionista esterno aiuta a non sovraccaricare il personale interno che si occupa solitamente di questa attività, a non togliere forza lavoro dai processi produttivi e a esser certi di avere a che fare con un esperto in tecniche formative e comunicative.